Ieri ho sentito una fotografa usare l'espressione "io ed altri a partita IVA". La voce non aveva una intonazione positiva e nel dirlo ha fatto una leggera smorfia. Eppure stava parlando di un nuovo progetto, un progetto condiviso con "gli altri a partita IVA", il progetto di una startup.
Io me lo ricordo molto bene quando, cento anni fa, aprii la mia prima partita IVA. Ero passato, in pochi istanti (e dopo una lunga fila...) dallo status indefinito di ex-studente a quello di imprenditore.
Quando uscii dall'Ufficio IVA con in mano il mio "certificato di attribuzione" ero gasatissmo, ero altro tre metri e camminavo senza toccare il terreno. Non avevo ancora trent'anni (la mia è stata una vocazione imprenditoriale tardiva, secondo molti parametri di oggi) ed ero certo avrei conquistato il mondo.
Di una cosa sono certissimo, la mia voce era decisa e ottimista ed avevo stampato in faccia un sorriso a 64 denti. Oggi, cento anni dopo, non ho ancora perso quella voce e quel sorriso e vedere una "giovane partita IVA" così poco felice mi ha intristito un po'.