24. novembre 2011 01:26
by Alessandro Nasini
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L'internazionalizzazione è per le imprese manifatturiere italiane non solo la nuova frontiera, ma forse l'ultima spiaggia. L'abbiamo ormai capito, ce lo diciamo, lo sentiamo dire e leggiamo ogni giorno: l'Europa non è nemmeno più "estero" e bisogna guardare più lontano, a migliaia e migliaia di kilometri verso est, sud e ovest.
Di internazionalizzazione si parla invece pochissimo per le imprese italiane di know-how, quelle che non devono imballare ciò che producono. Ma quante sono le imprese italiani, grandi, medie, piccole e micro, che hanno numeri, spalle larghe, idee ed entusiamo necessari e sufficienti per guardare nelle stesse lontane direzioni? Possiamo andare a vendere idee, capacità progettuale, capacità organizzativa, ricerca e sviluppo in mercati internazionali? Siamo in grado? Siamo (potremmo essere) credibili?
Può esistere un "made-in-italy" del know-how, o forse meglio un "italian-way-of"?