27. febbraio 2012 15:23
by Alessandro Nasini
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Leggo e sento da alcuni giorni a questa parte un sacco di appelli accorati a favore dei lavoratori della Foxconn, l'azienda cinese che produce molti dei prodotti di giganti della ICT come Apple, HP ed altri.
Appelli accorati a favore di operai e tecnici che (almeno a quanto trapela) lavorerebbero con turni massacranti e stipendi assai miseri, in una condizione di quasi schiavitù. Non ho sentito però fare la seguente affermazione: "dobbiamo accettare il prezzo della tecnologia e smettere di credere che sia possibile avere bassi prezzi senza un prezzo sociale".
Ho preso la tecnologia come spunto, perché mi sono fatto due conti al volo: per dare all'operaio che assembla un iPad uno stipendio mensile più decente (e magari consentirgli di lavorare un numero di ore sostenibile), basterebbe probabilmente pagare un iPad 20 dollari in più.
Sostituite ora "iPad" con un qualsiasi altro oggetto hi-tech e fate le debite proporzioni. Ma se volete semplificare, fate lo stesso conto con la camicia che indossate, con la vostra bici, il frullatore o qualsiasi altro prodotto di quelli che un tempo costavano un certo prezzo, ed ora costano la metà. Io credo sia necessario tornare a dare al lavoro di ognuno, specializzato o meno, italiano o cinese, il giusto valore ed accettare di pagarne il prezzo.
Voler pagare tutto poco o pochissimo e poi fare i moralisti della domenica mi pare assai poco onesto.